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Trasformazione: Diventare Una Cagna

Ho incontrato Paolo online, quando finalmente avevo trovato il coraggio di rispondere ad un annuncio in cui, con poche righe, il mio futuro padrone cercava una puttanella da sottomettere. Mi sono segato fino a svuotarmi completamente di sborra e di volontà, avevo slabbrato il mio buco con ogni genere di oggetto, dal manico di una padella ad un cetriolo, dal flacone del balsamo al vibratore nero che mia sorella teneva nascosto nel fondo dell’armadio di camera sua.
Tutto è iniziato scrivendoci via e-mail, Paolo ha iniziato a degradarmi e umiliarmi, prima sottilmente poi sempre più esplicitamente; mi scherniva per il mio cazzetto, lo chiamava il clitoride della puttanella, mi mostrava il suo membro grosso e lungo nelle video chat che avevamo iniziato a fare subito dopo il primo contatto. Mi raccontava che mi avrebbe messo al guinzaglio e mi avrebbe scopato come una vera femmina in calore. Alle femminucce piace sentire la conferma che non sono uomini veri. Mi chiamava Marco, Marchetta, mi diceva che il mio nome era già il destino della mia vita, che avevo un culo femminile e un piccolo clitoride da femminuccia.
Poi un giorno aveva iniziato a chiamarmi Samantha, con l’acca, come una vera troia diceva, e quando mi rivolgevo a lui lo dovevo sempre chiamare Signore, Padrone, … e se non lo facevo mi prometteva di punirmi, di sculacciarmi. Mi teneva sempre sotto pressione, eccitato, euforico per la sua attenzione; da vera femminuccia io godevo delle sue attenzioni, delle attenzioni di un uomo vero che si prendeva cura di me. Mi sparavo delle seghe colossali, stavo duro e infoiato per ore e ore nella mia cameretta, avevo comprato online un dildo rosa e una bottiglietta di popper, di nascosto usavo la biancheria intima di mia sorella.
Paolo voleva tenermi legato a sè, sapeva che il giorno che avessi trovato il coraggio, sarei andata in qualche locale, in qualche sauna e mi sarei fatta scopare da tutti; il mio padrone sapeva la vacca che c’è in me, sapeva che dopo qualche settimana di video ipnotici, di chat, di vibratori, di popper e di seghe, di insulti ma anche di complimenti e di lusinghe, ero pronto per incontrarlo davvero.

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